Corso per Catechisti

Catechisti 2.0

CORSO ONLINE PER LA FORMAZIONE DEI CATECHISTI PRINCIPIANTI E LA VERIFICA DI CHI SVOLGE QUESTO MINISTERO DA TEMPO
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Gli ‘Orientamenti per l’annuncio e la catechesi’ pubblicati dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 2014 dedicano il quarto capitolo ai catechisti e alla loro formazione. Già il titolo è emblematico: “Testimoniare e narrare”. Come a dire che il servizio catechistico nella Chiesa oggi si muove nella logica della testimonianza e della narrazione; testimonianza della fede attraverso uno stile di vera umanità e racconto della propria storia di fede a partire dalla storia di salvezza che si è compiuta in Gesù Cristo.

Molto chiari gli obiettivi dichiarati della formazione dei catechisti:

  • “maturare identità cristiane adulte – veri discepoli del Signore, testimoni del suo amore 
  • formare persone con una competenza specifica nella comunicazione della fede che orientano la definizione delle competenze all’interno degli itinerari formativi, costituiscono gli orizzonti che assicurano una formazione integrale del catechista e una specifica del suo ministero” (IG, 81).

Tutto, poi, si esplicita là dove il documento descrive quasi in dettaglio le dimensioni della formazione dei catechisti, cammino permanente e operazione sempre in evoluzione, mai del tutto completata, come il cammino del vero discepolo:

“Il Direttorio Generale per la Catechesi indica le dimensioni della formazione del catechista con tre verbi: essere, sapere e saper fare (238-245). A queste ne va aggiunta una quarta: il saper stare con. Esse riguardano, rispettivamente, la maturazione umano-cristiana del catechista e le sue competenze a livello di conoscenze e di abilità metodologica nella trasmissione della fede. In particolare: l’essere sottolinea la maturazione di una vera identità cristiana, fondata su di una spiritualità cristocentrica; il sapere è inteso come intelligenza integrale dei contenuti della fede; il saper fare concerne l’acquisizione di una mentalità educativa e la maturazione della capacità di mediare l’appartenenza alla comunità ecclesiale, di animare il gruppo e di lavorare in équipe; il sapere stare con rinvia alla sfera relazionale, cioè alla capacità di comunicazione e di relazioni educative: «Il cuore del catechista vive sempre questo movimento di “sistole – diastole”: unione con Gesù – incontro con l’altro. Sono le due cose: io mi unisco a Gesù ed esco all’incontro con gli altri» (Papa Francesco).

Benché i documenti attestino che tali dimensioni sono tra loro interdipendenti, nella pratica non è remoto il rischio di accentuazioni indebite dell’una o dell’altra, con conseguenze di frammentazione o disarmonia nell’identità dei catechisti. L’offerta di percorsi formativi dovrà dunque favorire la crescita della personalità del credente e del testimone in tutte quattro le dimensioni per favorire una vera competenza - umana, spirituale, biblico-teologica, ecclesiale, metodologica…-, accentuando anche il valore sia della formazione personale che del gruppo, capace di sostenere e far maturare costantemente nel catechista le motivazioni che fondano il suo servizio” (IG, 82).

Mi pare un quadro completo entro cui muoversi per riprendere in mano con serietà l’impegno di formazione dei catechisti. Già tre note dell’Ufficio Catechistico Nazionale del passato (1982, 1991, 2006) avevano affrontato questo problema con sottolineature diverse. Qui credo che l’aspetto più sottolineato sia quello del ‘volto educativo della comunità cristiana’:

“Le varie competenze in ordine all’evangelizzazione e alla catechesi sopra indicate non potranno né dovranno essere possedute dal singolo, quanto da un’equipe – composta da genitori, catechisti, accompagnatori – che esprima il volto educativo della comunità ecclesiale. A sua volta, il servitore del Vangelo ha così un ambito ordinario e locale di confronto, crescita spirituale, preparazione e verifica. In quest’ambito, del resto, l’esperienza mostra che il gruppo parrocchiale o associativo, animato da figure pastorali diversificate e complementari, sta gradualmente sostituendo la figura del catechista isolato” (IG, 86).

“Sotto il profilo organizzativo è bene che in ogni comunità o unità pastorale, accanto al parroco e a eventuali presbiteri o diaconi collaboratori, vi siano figure di coordinamento dei catechisti e degli evangelizzatori, alle quali andrà riservata una particolare attenzione: esse collaborano con il parroco in ordine alla progettazione e alla programmazione della catechesi e mantengono un rapporto stabile con l’Ufficio Catechistico Diocesano” (IG, 87).

Abbiamo, dunque, tutte le motivazioni che giustificano questa nuova proposta per i vicariati per la formazione di base e non solo, dei propri catechisti, tenendo conto delle indicazioni del documento sopracitato, che è stato presentato ai catechisti nello scorso anno.

Rispetto a quanto è stato precedentemente pubblicato sul sito, la nuova proposta di formazione per i catechisti si sviluppa in tre anni (10 schede ogni anno), con schede molto più semplici, sempre in stile laboratoriale, che prevede momenti personali e di gruppo. Queste schede sostituiranno le precedenti, che, tuttavia, rimarranno a disposizione per un certo periodo.

La nuova proposta di formazione tiene conto sia del progetto dell’ Iniziazione Cristiana ormai definito e chiarito nei dettagli, sia delle esigenze formative che in questi anni si sono venute delineando. Sono un percorso di formazione di base, strutturato in tre anni, che ogni vicariato potrà utilizzare con una scansione indifferente per un proprio progetto personalizzato. Le schede si caratterizzano per un’impostazione che segue le quattro direttrici indicate dal documento ‘Incontriamo Gesù’: quella dell’essere (spiritualità), quella del sapere (contenuti), quella del saper fare (metodo), quella del saper stare con (lavoro insieme). Sono tratte da un testo pubblicato sull’argomento da don Salvatore Soreca, dell’Ufficio Catechistico Nazionale, con l’aggiunta di alcune tematiche elaborate dall’Ufficio Catechistico Diocesano. L’utilizzo può essere sfruttato nei vicariati, ma, volendo, anche nelle singole parrocchie per quei catechisti (giovani mamme o giovani adulti) che volessero iniziare questo servizio, purché vi sia qualcuno (parroco, vicario, catechista più anziano) che è in grado di presentare la scheda e guidare il lavoro personale e di gruppo, dove sia richiesto.