Carità

La Caritas parrocchiale

Significato e finalità
La Caritas parrocchiale è la base della Caritas, perché ne rappresenta l’espressione locale e comunitaria. È principalmente attraverso di essa che la Caritas si fa carità, realizzando il mandato fondativo di educare le persone e la comunità al vangelo della carità e aiutandoli ad assumere modalità relazionali e stili di vita improntati al dono e alla sobrietà: primo compito della Caritas parrocchiale è pertanto l’evangelizzazione

Altri aspetti fondamentali sono i seguenti:

  • essere sentinella sul territorio, per poter cogliere e interpretare i bisogni emergenti dai fenomeni di disagio, emarginazione e povertà, che interpellano la coscienza dell’uomo e del cristiano, a livello individuale e collettivo;
  • articolare delle risposte, coordinando le risorse umane disponibili, singole e associate, collaborando con le istituzioni del territorio, promuovendo e sollecitando nuove ed efficaci iniziative, tutto però sempre senza tradire quella dimensione pedagogica che è il tratto distintivo della Caritas;
  • sostenere le realtà caritative, riconoscendole e offrendo loro uno spazio di confronto, aiutandole laddove necessario nella ricerca e formazione di volontari e nell’attuazione dei loro scopi;
  • denunciare le ingiustizie, perché, come ebbe a dire Paolo VI e più recentemente Giovanni Paolo II, non si deve dare per carità ciò che è dovuto per giustizia. Ciò significa anche privilegiare l’azione di prevenzione alla cura.     

Tutte le proposte sono riportate nell'opuscolo della Comunità pastorale di Sondrio "Da questo vi riconosceranno"

Strutturazione
La Caritas parrocchiale non è né un gruppo caritativo, né un’associazione di volontariato, ma si configura come organismo pastorale, precisamente come commissione del Consiglio pastorale. Essa dunque è nominata dal Consiglio ed è presieduta dal Parroco. Nel caso specifico di Sondrio, la commissioni ha ovviamente come riferimento l’Unità Pastorale della città.
A comporla sono chiamati i rappresentati delle realtà caritative locali e persone che, per inclinazione e sensibilità, sono vicine allo spirito della Caritas. In considerazione, tuttavia, del fatto che Sondrio è capoluogo provinciale, dunque sede di importanti istituzioni di volontariato laiche di livello provinciale, sembra importante un loro coinvolgimento, secondo forme e modalità da definire.

Modalità operative
La Caritas parrocchiale si riunisce di norma una volta al mese, su convocazione del Parroco. Le sedute è bene che inizino con un momento di preghiera e di riflessione, adeguatamente preparato. La commissione può dotarsi di un minimo di strumenti e sussidi che favoriscano lo svolgimento delle proprie attività. In particolare sembra utile la verbalizzazione, seppur sintetica, dei lavori, in modo da lasciare una traccia che può servire come pro-memoria e riferimento per il lavoro futuro.
A guidare i lavori della Commissione è meglio che sia chiamato un laico, ciò per non gravare il Parroco e i suoi vicari di ulteriori impegni e allargare le responsabilità pastorali a persone disponibili e capaci.  
Dal 2014 la Caritas parrocchiale di Sondrio si ritrova in seduta comune solo due volte all’anno: una a settembre/ottobre e una a maggio/giugno. Lo scopo è quello di delineare le attività da portare avanti durante l’anno ed effettuare una verifica complessiva di quanto eseguito.
Sono due gruppi di lavoro che portano avanti le varie attività. Il primo è il gruppo operativo che segue le problematiche legate alle povertà e alla soluzione “fisica” dei problemi economici e non solo che le persone incontrano. Il secondo è il gruppo formativo che delinea momenti di formazione sia per gli operatori Caritas sia per l’intera comunità.
La decisione di effettuare questa divisione deriva dalla volontà di non farsi “prendere troppo la mano” dal voler fare dimenticando la funzione prevalentemente pedagogica della commissione.

Per informazioni a carattere diocesano: sito della Caritas Diocesana.