Pensierino n° 204 - 4ª domenica del tempo ordinario

DOMENICA 30 GENNAIO 2022
4ª domenica del tempo ordinario - C

Pensierino 204

Carissimi parrocchiani di Sondrio,
nelle Memorie biografiche di don Bosco si legge che a volte Mamma Margherita diceva ai suoi figlioli: “Venite con me, c’è da fare un’opera di carità” e mettendo nella cavagna un po’ di pane e di minestra li accompagnava a casa di qualche famiglia povera per portare un po’ di conforto. E in questo modo educava i suoi figli ad avere attenzione ai bisogni degli altri e a soccorrerli.

Non stupisce allora il fatto che, di fronte all’emergenza del colera a Torino nell’estate del 1854, balenò alla mente di don Bosco una coraggiosa idea: espose ai suoi ragazzi lo stato miserando in cui si trovavano [i malati], esaltò il grande atto di carità di consacrarsi in loro sollievo, disse aver il Divin Salvatore assicurato di riguardare come fatto a sé ogni servizio agli infermi. In tutte le epidemie e pestilenze vi furono sempre cristiani generosi, i quali sfidarono la morte a fianco degli appestati. Espresse il vivo desiderio che anche alcuni gli divenissero compagni in quell’opera di misericordia: 14 giovani, e poi altri 30, accolsero l’invito e giorno e notte, come don Bosco, furono in moto.

Non stiamo forse noi vivendo in modo ancora più drammatico quelle circostanze? E non si creano forse le medesime circostanze per risvegliare la cultura “dell’altro” e gesti di civiltà e di carità?

E mi chiedo: noi cristiani educati alla scuola dei Santi possiamo allora “non accorgerci” dei bisogni, “far finta” di non vedere? e “non sovvenire” alle necessità? Don Bosco ci insegna che non basta essere buoni, ma occorre fare il bene.

In questo particolare momento della nostra storia il distanziamento “fisico” prudenzialmente richiesto per non favorire il contagio è purtroppo diventato distanziamento “relazionale”, trasformandosi così in pandemia sociale ed economica con nuove povertà e nuovi bisogni: dobbiamo fare questo esercizio di carità dell’accorgerci degli altri e di inventarci modi concreti per darvi risposta. Sarà il modo più bello per riprendere coraggio e degnamente celebrare la festa di don Bosco che la Chiesa celebra per il “suo cuore grande come la spiaggia del mare”, come il Re Salomone. 

don Giacinto Ghioni, sdb,
direttore ed economo dell'Istituto salesiano di Sondrio 

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