Pensierino n° 126 - 5ª domenica di Pasqua

DOMENICA 10 MAGGIO 2020
5ª domenica di Pasqua - A

Pensierino 126

In ricordo di don Alberto Panizza

Don Alberto è arrivato a Sondrio nel 1965. Subito ha avuto l’incarico di seguire pastoralmente il quartiere SUD-OVEST che stava sorgendo. In dialogo con i volontari, con la sua apertura di mente e di cuore, aveva individuato i bisogni della popolazione sempre più numerosa, prendendone atto e intervenendo.

La prima esigenza avvertita era quella di avere un luogo di culto e di formazione: così da un garage, uno scantinato, una scuola in disuso si è arrivati alla piccola chiesa prefabbricata di via Meriggio nel 1968. Nel suo progetto c’era anche quello di avere un punto di riferimento costante per le attività che si potevano mettere in atto. Sognava una piccola comunità religiosa che potesse essere riferimento per questa popolazione sempre più in divenire. Nel 1978 in un condominio di Via Moro nasceva il Centro Pastorale, dove quattro suore di Santa Croce si stabilirono nell’appartamento. Fu una grande gioia per lui vedere realizzato il suo sogno: nel 1991 veniva ultimata la Chiesa del Sacro Cuore e nel 1993 consacrata. Finalmente la Liturgia che aveva sempre amato e curato trovava lo spazio adeguato. La formazione, di tutte le età, che aveva sempre privilegiato poteva trovare nell’oratorio accanto, il suo luogo ideale.

Don Alberto è stato un uomo di Dio, autenticamente umano e pastore sapiente: curava la famiglia nelle sue varie componenti ed età. Per le suore che collaboravano con lui ha nutrito una grande stima. Aveva una sensibilità particolare per gli ammalati e una passione forte per la formazione dei catechisti e degli educatori. Era molto sensibile all’accompagnamento personale, alle scelte di vita; per lui la vita era una vocazione da spendere per gli altri. Era un uomo pacato, ma determinato. Ha saputo attendere i tempi giusti, sopportandone la fatica, la sofferenza e talvolta l’incomprensione, ma da uomo di fede sapeva fidarsi della Provvidenza.

suor Ersilia, suor Piera e suor Anna