Pensierino n° 114 - 6ª domenica del tempo ordinario

DOMENICA 16 FEBBRAIO 2020
6ª domenica del tempo ordinario - A

Pensierino 114

Carissimi parrocchiani di Sondrio,
la parrocchia non può rinchiudersi in sacrestia ma deve cercare di vivere la città, insieme a tutte le altre realtà, per essere lievito che si mischia con la pasta. Certo, tante volte è più facile pregare da soli in chiesa che stare nel mondo collaborando con gli altri e portando la propria testimonianza silenziosa. Per cui ben venga che la parrocchia organizzi, in collaborazione con altri, anche il Carnevale, il Grest e il Presepe Vivente. È segno di una comunità cristiana che vuole aprirsi e mettersi al servizio del mondo.

Mi permetto di suggerire qualche piccolo distinguo. 

Innanzitutto, la motivazione: non basta dire che queste cose si fanno per i bambini. Anche per i bambini, ma un cristiano dovrebbe essere spinto anche da Altro. 

Secondo, uno stile: non basta che l’evento riesca bene, ma è importante anche il prima, cioè il come si lavora insieme, perché tutto deve aiutare a costruire la comunione tra le persone. 

Terzo, una consapevolezza: non ho mai sentito dire che uno ha deciso di sposarsi in chiesa perché ha partecipato alla sfilata di Carnevale. Questo vuol dire che tante nostre iniziative sono importanti ma non sono il fine della Chiesa. 

Quarto, la proporzione: lo sforzo e le energie che mettiamo in queste proposte non devono superare l’impegno per l’annuncio del Vangelo, per la carità e per l’educazione dei bambini. Tante volte è più facile organizzare un evento che spendersi giorno per giorno a fianco di un adolescente, un anziano, un malato, un povero.

Quindi ben vengano il Carnevale, il presepe vivente, il Grest! Grazie a tutti volontari! Continuiamo a costruire una parrocchia aperta che sta in mezzo alla gente! Ma il fare nasce sempre da un pensiero e quindi spero che questo mio “pensierino” serva per fare sempre meglio.  

don Christian